Le nostre stanze

La Stanza dei Faldoni

La stanza dei faldoni” custodisce i documenti del Maxi Processo, che ha segnato una tappa fondamentale nella lotta contro Cosa Nostra. I documenti, donati a Corleone dalla Camera Penale del Tribunale di Palermo, sono testimonianza del lavoro di magistrati come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che hanno pagato con la vita il loro impegno nella lotta contro la mafia. Tra i faldoni le dichiarazioni rilasciate dal noto pentito Tommaso Buscetta al giudice Falcone.



La Stanza dei Messaggi

In questa sala è possibile ammirare delle significative foto di Letizia Battaglia, nota fotografa siciliana, che ha avuto il coraggio di andare sul posto per immortalare tragici omicidi mafiosi: la fotografa è riuscita a cogliere particolari significativi, che rendono i suoi scatti veri e propri documenti del modo di agire della mafia negli anni ’70 – ’80. Le diverse posizioni dei corpi permettono di ricostruire la strategia comunicativa della mafia.



La Stanza del Dolore

La stanza ospita una mostra permanente di Shobha, figlia di Letizia Battaglia, che ha seguito le orme della madre, cogliendo con i suoi scatti lo sgomento, il sentimento di impotenza, la disperazione provati da chi ha perso qualcuno a causa della mafia. Nella sala sono esposte anche fotografie di Letizia Battaglia che documentano delitti di mafia, colti nella loro drammatica crudezza. L’accostamento permette di cogliere le relazioni di causa-effetto che intercorrono tra i delitti e le conseguenze che essi producono nella vita  delle famiglie colpite e dell’intera comunità.



Sala Carlo Alberto Dalla Chiesa

Dedicata al Generale Dalla Chiesa, la sala ospita le foto di alcuni dei principali boss della mafia, cui sono affiancate quelle di alcuni grandi uomini di giustizia, che hanno combattuto con tenacia la criminalità organizzata.

La storia di Corleone si intreccia con quella personale e professionale del Gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa (1920-1982). Da capitano, indagò sull’omicidio del sindacalista socialista Placido Rizzotto, giungendo a indagare e incriminare l’allora emergente boss della mafia Luciano Liggio. A dispetto dell’omertà e della paura estremamente diffuse riuscì insieme ai suoi colleghi a inchiodare tutti gli assassini di Rizzotto e a spedirli sotto processo, incluso Liggio. Dal 1966 al 1973 ritornò in Sicilia con il grado di colonnello, al comando della Legione carabinieri di Palermo per contrastare Cosa Nostra essendo protagonista di grandi indagini nella stagione della seconda guerra di mafia. Ritornò in Sicilia il 6 aprile 1982 nominato dal Consiglio dei ministri prefetto di Palermo, il tentativo del governo era quello di ottenere contro Cosa nostra gli stessi brillanti risultati ottenuti contro le Brigate Rosse.

Il 3 settembre 1982, la A112 sulla quale viaggiava il prefetto, guidata dalla moglie Emanuela Setti Carraro, fu affiancata in via Isidoro Carini a Palermo da una BMW, dalla quale partirono alcune raffiche di Kalashnikov AK-47, che uccisero il prefetto e la moglie. Nello stesso momento l’auto con a bordo l’autista e agente di scorta, Domenico Russo, che seguiva la vettura del Prefetto, veniva affiancata da una motocicletta, dalla quale partì un’altra micidiale raffica, che ferì gravemente Russo, il quale morì dopo 12 giorni all’ospedale di Palermo.

Un Restiling necessario:
La sala conferenze è stata sottoposta a una rivoluzionaria trasformazione, catapultandosi nell'epoca moderna della tecnologia audiovisiva. Il fulcro di questa metamorfosi è rappresentato da un proiettore di ultima generazione, capace di donare immagini cristalline attraverso una risoluzione senza pari. Insieme a esso, una videocamera ad altissima definizione cattura ogni dettaglio con una precisione incredibile, garantendo un'esperienza visiva senza precedenti per i partecipanti in loco e gli spettatori in streaming.

L'esperienza audio è stata altrettanto raffinata grazie a un sofisticato impianto di microfoni WiFi, che permette di catturare ogni parola con una chiarezza perfetta, eliminando qualsiasi interferenza indesiderata. Il sistema audio, impeccabilmente progettato, avvolge gli ascoltatori con una qualità sonora avvolgente e cristallina, trasformando ogni conferenza in un'esperienza immersiva.

Per completare il quadro, una console di regia video all'avanguardia permette di gestire in tempo reale l'aspetto visivo della conferenza, consentendo transizioni fluide e professionali tra varie fonti video. L'integrazione di queste tecnologie di punta rende la sala conferenze non solo un luogo di incontro, ma un ambiente interattivo e coinvolgente, pronto a ospitare eventi di qualsiasi portata e adatta a soddisfare le esigenze dei partecipanti in loco e in streaming.



La stanza di Letizia Battaglia

letizia battaglia

Inizia la sua carriera nel 1969 collaborando con il giornale palermitano L’Ora. Nel 1970 si trasferisce a Milano dove comincia a fotografare collaborando con varie testate. Nel 1974 ritorna a Palermo e crea, con Franco Zecchin, l’agenzia “Informazione fotografica”, frequentata da Josef Koudelka e Ferdinando Scianna. Nel 1974 si trova a documentare l’inizio degli anni di piombo della sua città, scattando foto dei delitti di mafia per comunicare alle coscienze la misura di quelle atrocità.


La stanza di Shobha Battaglia


Shobha nasce a Palermo nel 1954. Vive tra l’India e l’Italia da sempre.
Nel 1970 si trasferisce a Milano, nel 1977 va a vivere in India, dedicandosi alla meditazione ed allo studio della musica orientale. Nel 1980 va in America e nel 1981 rientra in Sicilia, dove inizia a lavorare come fotografa per il quotidiano L’Ora insieme alla madre Letizia Battaglia e un gruppo di giovani fotografi. Le sue immagini ritraggono il mondo politico e sociale durante gli anni della guerra di mafia. “Donne e Mafia”, uno dei reportage di maggiore importanza, è pubblicato dalle più importanti testate internazionali. Insieme alla giornalista Petra Reski, ha pubblicato il libro su Rita Atria e le pentite della mafia, edito in Germania da Hoffmann.

www.shobha.it


Le Stanze del Gal

La Stanza - Corleone e la sua storia

Narra delle origini di Corleone, testimoniate dai rilevamenti archeologici, delle bellezze del suo territorio tra cui il borgo di Ficuzza, le gole del drago, il santuario di Tagliavia. Presenta inoltre alcune magnificenze architettoniche ed artistiche, ricorda alcuni dei suoi illustri cittadini tra cui San Leoluca e San Bernardo e Giuseppe Vasi.



La stanza - Corleone e la Mafia

Dal rito di affiliazione alle madri e donne coraggio che hanno denunciato i mandanti mafiosi degli omicidi, le connivenze tra la mafia e la politica ed il sacco di Palermo. Il primo pentito di mafia corleonese e il sacrificio della vita di tanti conosciuti e sconosciuti eroi dell’antimafia, la “ triste” fama della città e di suoi tanti cittadini onesti veicolata nel mondo  dalla letteratura e dalla filmografia.



La stanza - Sala Immersiva

Un viaggio immersivo ed emozionale che racconta la rivolta per la rinascita della Corleone degli onesti, le manifestazioni studentesche successive alle stragi del ’92, e la vittoria dello Stato contro i maggiori esponenti della criminalità mafiosa sino alla cattura di Matteo Messina Denaro.